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Cosa vuol dire vino biologico? Quanti solfiti contiene un vino biologico? Qual è la differenza tra un vino biologico ed uno naturale o biodinamico?
A queste ed altre domande proveremo a rispondere in questo articolo.
Iniziamo.
Cosa vuol dire vino biologico?
Un vino viene definito biologico quando proviene da uve 100% biologiche, e quando in cantina la vinificazione avviene con l’utilizzo di prodotti enologici certificati biologici. Le uve, per essere biologiche, devono essere coltivate senza l’utilizzo di prodotti chimici di sintesi durante le fasi cicliche della vigna.
Chi lo stabilisce che un vino è biologico? Per essere definito biologico, un vino deve ottenere un’apposita certificazione da organismi di controllo autorizzati. I nostri vini, ad esempio, sono certificati CCPB, un organismo di certificazione e controllo dei prodotti agroalimentari ottenuti la produzione biologica, eco-compatibile ed eco-sostenibile.
Quanti solfiti contiene un vino biologico?
Un vino biologico si distingue da uno convenzionale, oltre che per le pratiche e per i prodotti utilizzati in vigna ed in cantina, anche per un uso limitato di solfiti aggiunti.
Perché parliamo di solfiti “aggiunti”? I solfiti esistono naturalmente nel vino. Si formano durante la fermentazione, quando cioè i lieviti trasformano lo zucchero del mosto in alcol, generando in modo spontaneo i solfiti.
I solfiti aggiunti, invece, vengono inseriti nelle diverse fasi della vinificazione in cantina con l’obiettivo di stabilizzare il vino.
Quanto è limitato l’utilizzo di solfiti aggiunti? In un vino biologico italiano è possibile aggiungere fino ad un massimo di 100 milligrammi per litro per i vini rossi, 150 per i vini bianchi e rosati; per un vino non biologico 150 per i vini rossi e 200 per i vini bianchi e rosati.
Qual è la differenza tra un vino biologico ed uno naturale o biodinamico?
Un vino naturale è prodotto seguendo regolamenti condivisi da associazioni private dei produttori. Il principio alla base è quello di intervenire il meno possibile durante tutte le fasi di produzione, cercando di seguire, appunto, i cicli della natura.
Un vino biodinamico è ottenuto, come per i vini biologici, senza l’utilizzo di prodotti e concimi chimici. Nella produzione di questa tipologia dei vini, però, si tiene conto delle fasi lunari e della posizione dei pianeti. Questo perché la filosofia di coltivazione biodinamica vede la terra come parte dell’universo e quindi soggetta alle leggi cosmiche.
I vini biodinamici sono certificati esclusivamente da Demeter. un marchio privato concesso da una multinazionale tedesca.
A differenza di uno naturale o biodinamico, che fanno riferimento a certificazioni rilasciate da enti privati, un vino biologico è certificato da un organismo pubblico ufficiale.
I vini biologici siciliani di Baglio DiAr
Nella produzione dei nostri vini biologici, ci impegniamo a seguire i più elevati principi di sostenibilità ambientale, tanto in vigna quanto in cantina.
Tra i vigneti, ad esempio, grazie all’utilizzo di sistemi di irrigazione a goccia, riduciamo gli sprechi di acqua fino al 50%. Nei nostri filari concimiamo con gli scarti di vinificazione ed effettuiamo la pratica del sovescio. Il sovescio consiste nel piantare erbe in purezza o un mix di erbe diverse che, una volta cresciute, vengono interrate ed assorbite dal terreno.
Questo permette di apportare sostanza organica e nutrienti al suolo, di migliorare la sua struttura e la sua capacità di trattenere l’acqua, oltre che proteggerlo dall’erosione e dal riscaldamento eccessivo (un rischio usuale dalle nostre parti durante la stagione estiva), di contrastare le infestazioni di parassiti e di favorire la biodiversità.
In cantina, ottimizziamo l’utilizzo dell’acqua nei processi di pulizia, ed abbracciamo un più ampio principio di sostenibilità anche nei nostri packaging, riducendo il peso di ogni bottiglia di vetro per minimizzare le emissioni di carbonio durante il trasporto, e optando per materiali riciclabili.